        Chiusa una porta si apre un portone. Anche se hai 60 anni e potresti startene beatamente sul divano di casa. La crisi della KTM ha portato al mancato rinnovo della collaborazione con Jeremy McWilliams, vincitore nel 2001 del GP della 250 ad Assen con l&rsquo;Aprilia. L&rsquo;anno prima, sempre con la Casa di Noale, il nordirlandese conquist&ograve; due podi e una pole in 500. Nella classe regina ha gareggiato anche dal 2002 al 2005, quando era gi&agrave; MotoGP, ma la sua ultima apparizione nel Mondiale &egrave; datata 2014, quando ha disputato il GP Gran Bretagna della Moto2, giungendo 29&deg; con la derelitta Taylor Made, a un giro dal vincitore, Tito Rabat. Ai tempi McWilliams lavorava gi&agrave; come collaudatore della KTM, con cui aveva iniziato a collaborare nel 2009, dopo essere stato coinvolto nello sviluppo della prima Superbike della BMW, la S1000 RR. In Austria, McWilliams si &egrave; prima dedicato al progetto della RC8 ma la sua competenza l&rsquo;ha portato a occuparsi anche di altre moto, operando nel reparto Ricerca e Sviluppo, con soddisfazione di ambo le parti. Il suo contratto da tester sarebbe scaduto a fine 2025, ma &egrave; stato risolto anticipatamente lo scorso dicembre, tramutandolo nel primo pilota a pagare il dissesto in cui versa l&rsquo;azienda di Mattighofen. Meno di un mese dopo, McWilliams ha annunciato la partecipazione all&rsquo;intero campionato nordirlandese con JMC Racing. Nove i round, il via il 5 aprile e la conclusione il 25 ottobre.  Passa alla prossima pagina MotoE: la crisi Energica | Quella (S)Volta Che &nbsp; McWilliams torna alle radici  Soltanto due, per&ograve;, i tracciati impiegati, i soli permanenti in Irlanda del Nord: Bishopcourt e Kirkistown, decisamente piccoli per i nostri standard, poco pi&ugrave; di 3,4 chilometri il primo e nemmeno due e mezzo il secondo. &ldquo;Ho deciso di tornare alle mie radici &ndash; la sua spiegazione &ndash; far parte di un ambiente professionale, che quest&rsquo;anno &egrave; ancora pi&ugrave; grande, anche come moto a disposizione, mi ha dato la spinta per tornare nell&rsquo;Ulster Superbike Championship&rdquo;. Tuttavia non &egrave; detto che McWilliams corra nella classe regina delle derivate di serie: &ldquo;Ho a disposizione tre moto diverse, di altrettante classi (Superbike, Supersport e Supertwin, nde) tra cui scegliere, quindi si tratta di individuare il miglior focus e dove ci adattiamo meglio. &Egrave; un risveglio per me, risalire su moto potenti contro avversari che sono specialisti delle piste. Voglio iniziare forte e vedere come va&rdquo;. McWilliams si era ritirato dalle corse da oltre un lustro quando, nel 2012, a 48 anni, debutt&ograve; alla North West 200, la corsa stradale che collega le cittadine di Portrush, Portstewart e Coleraine, nella categoria Supertwin, le bicilindriche fino a 650 cm&sup3;. And&ograve; subito forte, arrivando secondo dietro Ryan Farquhar, mentre l&rsquo;anno dopo conquist&ograve; la pole e vinse la gara con 843 millesimi di vantaggio su James Hillier. In quell&rsquo;occasione divenne il pi&ugrave; anziano vincitore della NW200, la cui prima edizione risale al 1929, nonch&eacute; il primo vincitore di un GP a imporsi sul Triangle dal 1982, anno in cui Mick Grant vinse la gara pi&ugrave; prestigiosa della NW200. McWilliams ha trionfato alla NW200 anche nel 2015 e nel 2019, sempre con la Kawasaki, mentre l&rsquo;anno passato &egrave; stato terzo e quarto in sella a una Paton: &ldquo;&Egrave; un evento enorme, con un&rsquo;atmosfera fantastica. Trovarsi in griglia con tutte quelle persone intorno &egrave; speciale&rdquo;. Nel 2024 ha gareggiato alla NW200 anche nella Supersport, con la Yamaha di JMC Racing: &ldquo;Ho iniziato a muovere i primi passi con loro, divertendomi molto. Nell&rsquo;ultimo biennio sono stato competitivo in America, nella King of the Baggers (nella foto di copertina), quindi non c&rsquo;&egrave; un motivo per cui non dovrei esserlo anche qui&rdquo;. Ducati: addio Pramac MotoGP, arriva TAS | Quella (S)Volta Che       

La risposta di Jeremy al licenziamento dalla KTM &egrave; fedele al suo stile: a 60 anni, il nordirlandese torna alle origini, gareggiando nel campionato di casa

McWilliams, non è mai troppo tardi | Quella (S)Volta Che

        In MotoGP le Ducati scendono da otto a sei e i team da quattro a tre, con il passaggio di Pramac alla Yamaha. Nel campionato britannico Superbike, invece, accade il contrario, grazie a TAS Racing che, dopo un decennio con la BMW, ha scelto la Panigale. TAS &egrave; l&rsquo;acronimo di Temple Auto Salvage ed &egrave; di propriet&agrave; di Hector Neill e di suo figlio Philip. Dal 2000 al 2014 furono fedeli alla Suzuki, anche se non fu tutto rose e fiori. MotoGP: Bagnaia e il peso delle cadute | Quella (S)Volta Che Ducati saluta Pramac, arriva TAS (nel BSB)  Nel 2002 erano al settimo cielo per le tre vittorie di David Jefferies nelle International Road Races: il britannico conquist&ograve; la gara Superbike alla North West 200 e poi fece doppietta al Tourist Trophy, aggiudicandosi la Formula 1 e la Senior. L&rsquo;anno seguente per&ograve; Jefferies perse la vita in prova all&rsquo;Isola di Man. La sua eredit&agrave; fu raccolta prima da Adrian Archibald e poi dal neozelandese Bruce Anstey, il quale nel 2004 vinse NW200, TT e Ulster GP nella categoria Production 1000 in sella alla GSX-R1000 (K4). Anstey continu&ograve; a vincere su strada, ma soddisfazioni arrivarono anche in pista, con l&rsquo;1-2 nel campionato britannico Supersport del 2007: Michael Laverty campione e Ian Lowry vice. Una doppietta replicata l&rsquo;anno dopo nella gara Superbike al TT, con Cameron Donald vincitore e Anstey secondo. Quell&rsquo;anno il Team TAS conquist&ograve; anche la Superstock con l&rsquo;australiano Donald e Gara 2 Supersport con il kiwi Anstey. Nel 2009 fu invece la volta del titolo BSB Superstock preda di Alastair Seeley. Con le Suzuki del Team TAS il nordirlandese ha vinto nove volte la NW200, inclusa la tripletta del 2012 in tre categorie differenti. Tuttavia quando la BMW divenne la moto da battere i vertici del team iniziarono a guardarsi in giro: &ldquo;L&rsquo;opportunit&agrave; BMW &ndash; ha spiegato a novembre Philip Neill &ndash; &egrave; arrivata nel 2014, quando Lee Nicholls, ai tempi capo del marketing e delle pubbliche relazioni di BMW-UK, ha fornito a TAS l&rsquo;opportunit&agrave; di unire le forze con il costruttore tedesco&rdquo;. Cos&igrave; dal 2015 il team ha accantonato le GSX-R1000 per le S1000 RR, con le quali ha vinto sei TT e undici NW200, ottenendo 50 podi nelle gare stradali. Gli ultimi successi con la BMW portano la firma di Davey Todd, capace di conquistare nel 2024 due trionfi alla NW200 e altrettanti al TT (portando a 21 le vittorie targate TAS all&rsquo;Isola di Man), successi che hanno interrotto un&rsquo;astinenza iniziata dopo la vittoria all&rsquo;Isola di Man di Michael Dunlop nel 2018, complici le due edizioni saltate per la pandemia. Con le BMW, TAS Racing ha conquistato anche due campionati nazionali in pista, con 75 podi. Risultati che hanno indotto Philip Neill a dire: &ldquo;&Egrave; stato un onore rappresentare BMW Motorrad e siamo loro grati dell&rsquo;opportunit&agrave;. Inevitabilmente tutte le cose giungono a una fine, apriremo un nuovo capitolo per la nostra ventiseiesima stagione&rdquo;. Il titolare sapeva che avrebbe perso Todd, corteggiato da FHO Racing. Squadra che quest&rsquo;anno in strada &ndash; oltre che nel BSB &ndash; schiera una formazione stellare, con Todd e Peter Hickman. Una settimana dopo TAS ha annunciato l&rsquo;associazione con la Ducati per il 2025 con piloti Rory Skinner, confermato nel BSB (una manche vinta nel 2024) con la V4 R e il nuovo arrivo Edoardo Colombi in Supersport con la V2 (nella foto, Skinner, Philip Neill e Colombi). Il giovane milanese ha sfiorato il titolo nella Sportbike, perso per 1,5 punti: &ldquo;Arrivare in un team ricco di storia come TAS &egrave; emozionante. Attendo con ansia di guidare la Ducati&rdquo;. Nessun accenno alle road races che potrebbero essere accantonate, almeno per quest&rsquo;anno. Il team dei marziani al Transatlantic Trophy | Quella (S)Volta Che       

La Ducati vive un altro cambiamento epocale: nel BSB il team della dinastia Neill si affida alle Panigale

Ducati: addio Pramac MotoGP, benvenuta TAS | Quella (S)Volta Che

        Le provano tutte, invano. Lo squadrone BMW&nbsp; - costituito da quattro piloti: Scott Redding, Michael Van Der Mark, Garrett Gerloff e Loris Baz - si impegna allo spasmo, ricavando tanta fatica e scarsi risultati. Dite che le sessioni spese a Phillip Island fossero solo test per la SBK 2023?! Certo, ma se il buongiorno si vede dal mattino, per l'elica e relativi &egrave; ancora notte fonda. SMR Racing: numerosi cambi, numeri insufficienti  La struttura di Shaun Muir imperversava nel British Superbike, tanto da aggiudicarsi il campionato domestico edizione 2015, grazie alla mani di Joshua Brookes e l'equipaggiamento di Yamaha R1. Fantastico, era giunta l'ora dello sbarco mondiale. Cosa fatta, l'anno dopo. Sempre l'australiano, in quel caso per&ograve; in sella alla BMW S1000 RR. Compagno di box, Karel Abraham. Male, e passaggio pressoch&eacute; immediato ad Aprilia, per fiammanti RSV4. Bella coppia la Milwaukee: Lorenzo Savadori ed Eugene Laverty, riproposti nel 2018, con qualche partecipazione di Davide Giugliano. Dal 2019 ennesimo cambio di Marchio: Markus Reiterberger e Tom Sykes, a bordo di rinnovate S1000 RR. Il materiale ufficiale non bast&ograve; a far lietare risultati e prestazioni, malgrado ci&ograve; da Monaco di Baviera continuarono a crederci e investire, sino a vincere nel 2021 l'unica gara dei tempi recenti. Nella Superpole Race di Portimao, Michael Van Der Mark interpret&ograve; al meglio condizioni di pista ibride, tra asciutto e bagnato traditori. La moto? una M1000 RR, non la stessa di oggi. Bonovo Action, tanta azione, pochi fatti  In patria il team correva con Yamaha&nbsp; (cosa vi ricorda?), nel paddock iridato il passaggio a BMW. Credeteci, tra la R1 e la M1000 RR le cose comuni sono il numero di ruote - due - e il concetto di motocicletta. Il resto, giurato da chi ha messo le mani su entrambi i modelli, non c'entra un acca. In Germania, abitutati comunque ai continui cambi di SMR, erano contenti del fatto che la formazione fosse connazionale. S&igrave;, l'idea ci sta. O meglio, ci starebbe, dal momento in cui Jonas Folger - teutonico anch'egli - avesse fatto suo la serie IDM con la medesima squadra, per&ograve; dotata di... Yamaha. L'ex MotoGP, attuale tester KTM, ci cap&igrave; un accidente. E i tecnici pure. Vabb&egrave;, qualcuno disse, pensiamo al 2022: ecco l'arriva di Loris Baz e la fine di carriera da parte di Eugene Laverty, che l'anno prima aveva vissuto la disavventura con lo scomparso RC Corse. Chiss&agrave; se lo stesso francese (Baz, oui) e Garrett Gerloff faranno meglio del passato. Peggio &egrave; difficile. BMW: lontani i tempi italiani di Melandri&nbsp;  Ebbene s&igrave;, un ravennate - gi&agrave; vincente - fece vincere la BMW. Lui si chiama Marco Melandri, primeggiante in 250 Grand Prix, in MotoGP secondo nel 2005, per mezzo di successi e podi. Cosa fatta anche nel 2006.&nbsp; Sempre lui, in SBK conquist&ograve; il secondo posto nel 2011, ovviamente aggiudicandosi manche e trofei, sicch&eacute; nel 2012 e 2013 arriv&ograve; bello maturo in BWM, per la precisione BMW Motorrad Motosport. La Casa dell'elica tocc&ograve; le quote massime mai registrate in precedenza, mai riproposte dopo. Nove affermazioni totali per MM, peccato solo che, nei momenti decisivi, abbia commesso qualche errore di troppo. Per esempio nel 2012, quando si pieg&ograve; alla determinazione di Max Biaggi e Aprilia. Da l&igrave; in poi, a parte l'uscita e il ritorno in forma ufficiale nel campionato, poco e nulla, come descritto pi&ugrave; in alto. Ripetiamo: il solo successo risale a Portimao 2021 e, senza nulla togliere al bravo VDM, la situazione di pista risult&ograve; fortuita e fortunata a pilota e moto.&nbsp; BMW, parecchio denaro speso, scarsa resa. Per ora  Il detto popolare "poca spesa, poca resa" non funziona per BMW. Perch&eacute; a Monaco stando gettando fiumi di denaro, tuttavia patendo le ire avversarie. Se fosse una situazione votata al risparmio, diremmo "Mass&igrave;, che volete farci? In Germania hanno le braccia corte, ecco perch&eacute; i piloti hanno il braccino". Invece, no. Di soldi ce ne sono, e i quattro rappresentanti si danno da fare. Senza lesinare male parole. Scott Redding il bavaglio non lo ha mai indossato, Michael Van Der Mark nemmeno ci pensa, Loris Baz &egrave; abbastanza "tranquillo", vedremo come si comporter&agrave; Garrett Gerloff. Il problema &egrave; che questi pagano, qualcuno ha detto. Sicch&eacute;, va bene cos&igrave;. No, non va bene: avete mai visto i team SMR e Bonovo all'opera? Sembra di ammirare squadre di Formula 1 e MotoGP nei test invernali: via un pezzo, sotto l'altro, prova questo, no monta quest'altro. Impressionante. Il materiale abbonda, delle idee chiare meno. Chi schiarir&agrave; i pensieri alla compagine pi&ugrave; ricca della SBK?       

Redding, Van Der Mark, Gerloff e Baz sono piloti di livello, tuttavia in difficolt&agrave; con la nuova M1000 RR, una derivata di serie simile a un prototipo. La quattro cilindri tedesca &egrave; "troppo MotoGP"?

SBK, ha le ali ma non decolla: che succede a BMW?

        Per chi ha seguito tutta la carriera di Badovini, apprendere dallo stesso Ayrton la volont&agrave; di svestire i panni da pilota, &egrave; un vero peccato. Per&ograve;, contestualmente, se avete ammirato di persona le gesta del biellese, sarete contenti per lui, perch&eacute; consapevoli di aver a che fare con un professionista che tutto ha dato al mondo delle due ruote. E il motociclismo tanto gli deve: in et&agrave; fanciullesca titolato nella categoria Junior A delle Minimoto, poi cresciuto a suon di grosse cilindrate a quattro tempi. La vittoria ottenuta della Superstock 1000 edizione 2010 fu netta e indiscutibile, poich&eacute; ricca di record relativi condivisi con la tedesca S1000 RR. Inoltre, podi in SBK, ovvero, la massima espressione offerta dal paddock delle derivate. Storico il terzo posto di Silverstone, altrettanto quello colto in Russia. Prima ci era riuscito con una BMW, poi su una Ducati. Alla guida di una Honda, invece, il successo Supersport di Sepang 2016, nel 2019 l'ultima coppa alzata al cielo di Magny-Cours, dopo una gran prova offerta con la Kawasaki. Stile inconfondibile   Apparentemente d&eacute;mod&eacute; tra semimanubri, sella e pedane, Ayrton era un modello di efficacia. Pochi movimenti, essenziali e precisi, come le sue traiettore. Badovini riusciva a staccare forte, entrare in curva veloce, percorrerne pochi metri, voltare tondo e uscire comunque rapidissimo. Come ci riusciva il numero 86? Solitamente, chi fa ci&ograve;, sacrifica qualcosa. Lui no, grazie a una tecnica sviluppata in anni di moto, sensibilit&agrave; nei confronti della ruota anteriore, capacit&agrave; di gestire ogni singolo muscolo del suo corpo. Oltre ai cavalli da scaricare sul suolo, naturalmente. Pulizia e ordine. Ecco sintetizzato lo stile del biellese Padre di famiglia, istruttore in palestra e di pista  Oggi trentacinquenne, padre del piccolo Emanuele, nato dall'unione con la compagna Rita. Una bella famiglia, con la quale trascorre molte ore, quando non &egrave; palestra: nella sua struttura, locata a Castel Bolognese, lo potete vedere all'opera. Ed ogni consiglio si riveler&agrave; utile, sia che andiate in moto o meno. Dalla forza alla resistenza, dal lavoro aerobico ai pesi. La preparazione di Badovini &egrave; da egli stesso messa al servizio dei pi&ugrave; giovani corridori, vogliosi di riperterne i passi di carriera. Oltre a bodybuilding e fitness, ore spese tra paddock, garage, sala briefing e cordoli. Il progetto 511 Racing Team di Mirco Guandalini nel CIV tricolore lo attende. Il messaggio di addio, anzi, di arrivederci  Ayrton fa notare che di benzina bruciata e gomme consumate ce ne siano da contare: "Di tempo ne &egrave; passato, e bisogna accettare che questo passi. Circa 20 anni di carriera, dedizione, impegno, passione, soddisfazioni, sacrifici, dolori e infortuni. Mi sono rotto le caviglie, svariate costole, una clavicola, il subacromeon, alcuni traumi cranici, una rottura vertebrale, ricostruzione del tendine della mano, dita frantumate, ematoma pleurale del fegato, abrasioni..." Tutto ver&ograve;, ma Badovini non si &egrave; mai arreso: "Ho avuto la fortuna di mantenermi con l'attivit&agrave; che pi&ugrave; amo, viaggiando intorno al Mondo, conoscendo persone favolose. Ho imparato dai migliori, per&ograve; adesso mi dedico a una seconda parte di carriera. Metto a disposizione della nuova generazione esperienza e conoscenze maturate. Questo non &egrave; un addio alle corse, bens&igrave; un cambio di veste". Malgrado la positivit&agrave; al Covid, Danilo Petrucci correr&agrave; la Dakar       

Ayrton vanta un titolo internazionale Superstock, podi in Superbike e vittorie in Supersport e dopo 20 anni di gare, sveste i panni del pilota: "Ho imparato dai migliori, facendo ci&ograve; che amo. Mi dedicher&ograve; alle nuova generazione, mettendo a disposizione la mia esperienza"

Badovini dice basta, ma precisa: “Non è un addio alle corse”

Passato da Yamaha a BMW, Michael Van Der Mark &egrave; stato il primo pilota dei quattro schierati dal contingente bavarese ad aver saggiato - prima con ali inedite montate nello scoro autunno all&#39;Estoril - e guidato poi la nuova M1000 RR che, ancor di pi&ugrave; rispetto alle precedente S1000 RR promette battaglia e grandi prestazioni.  Esattamente quanto si augura l&#39;olandese volante, perch&eacute; se con la R1 poteva godere di certezze, nella quattro cilindri in linea tedesca cerca conferme. La formazione SMR ufficiale ha nel numero 60 e nell&#39;esperto Tom Sykes un duo assortito, baster&agrave; per arrivare a Johnny Rea con la sua Kawasaki?  A Monaco di Baviera se lo augurano, dato che i soldi spesi sono parecchi. A dimostrazione della tesi, ecco schierati pure Jonas Folger ed Eugene Laverty; il primo &egrave; teutonico, esattamente come il team Bonovo e la moto stessa. Il secondo &egrave; ingaggiato dalla Casa quale collaudatore di riferimento. S&igrave;, gli euro sono usciti dai cassetti dell&#39;azienda germanica.  Van Der Mark e Sykes corrono in Formuala 1? Lavoro SMR impressionante     Magic Michael &egrave; stato preso per ottenere il massimo disponibile, ossia, podi come minimo, vittore come massimo. Non proprio massimo, a dirla tutta: il ventottenne tulipano della SBK &egrave; entrato in Germania per poi conquistare il Mondo. Ci riuscir&agrave;?  Durante i test invernali, sia lui che il compagno di box sono andati forte. Tom Syles, Mister Superpole, ha ben figurato pure sulla lunga distanza, tallone d&#39;achille 2020. Il lavoro compiuto dal team SMR era impressionante: coi nostri occhi abbia ammirato ad una squadra simil-Formula 1 che, ad ogni uscita ed entrata dal garage, anticipava lo stravolgimento della moto.  Motore, elettronica, aerodinamica, freni, avantreni completi. Raramente in MotoGP assistiamo a cose del genere. I famigerati soldi spesi porteranno ad un successo di tappa - perlomeno - e al titolo finale - posta massima ipotizzabile - che da quelle parti manca da un po&#39;/non &egrave; mai arrivata?  Occhio a Folger, &quot;completamente tedesco&quot;. Laverty &quot;libero&quot; e felice     Jonas - un podio in MotoGP prima dei problemi di salute - &egrave; campione in carica IDM, tuttavia con Yamaha. Quando ha capito che l&#39;opportunit&agrave; BMW fosse pi&ugrave; che ghiotta e da cogliere, l&#39;ha colta al volo. Volando subito forte: provate ad immaginare come si senta un pilota tedesco, schierato da un team tedesco, su moto tedesca.  Si sentirebbe a casa, ecco come si sentirebbe. E lui si sente cos&igrave;, anche perch&eacute; pu&ograve; parlare nella lingua madre, senza traduzioni di sorta. Inoltre, la Casa ha un testimonial connazionale, unica punta Bonovo Action che, vedrete ferir&agrave; pi&ugrave; volte i compagni ufficiali e relativi rivali Factory.  Eugene &egrave; il tester di riferimento. Laverty desiderava ancora correre nel Mondiale e con RC Corse pu&ograve; farlo. L&#39;esperto irlandese non &egrave; in lizza per il titolo, per&ograve;, libero da calcoli e ragionamenti, potrebbe stupire ed impensierire i pi&ugrave;. Ah, nuova M1000 RR permettendo.  Da Arag&ograve;n scatta la &quot;cacciagione&quot; SBK 2021 

La M1000 RR &egrave; in dote a Van Der Mark, Sykes, Folger e Laverty: almeno uno di loro lotter&agrave; per podio e vittoria?

SBK, per BMW sar&agrave; l&#39;anno della svolta con la nuova moto?

Michael Van Der Mark &egrave; il neo acquisto del team BMW ufficiale. Il pilota olandese ha tenuto un&#39;intervista con WorldSBK, nella quale ha parlato della stagione che dovr&agrave; affrontare. La prima questione &egrave; stata: perch&eacute; passare da Yamaha alla Casa di Monaco? Ecco la risposta: &quot;La decisione non &egrave; stata semplice - ha ammesso - ma la nuova M1000 RR ha reso tutto pi&ugrave; facile. Sembra che la moto abbia un potenziale maggiore rispetto alla S1000 RR. L&#39;idea che lo sia &egrave; il motivo della mia scelta&quot;.  La notizia &egrave; arrivata in pieno 2020, quasi come un fulmine a ciel sereno. Magic Michael ha svelato i retroscena: &quot;Solitamente, le negoziazioni si tengono durante i weekend di gara - giusta osservazione - per&ograve;, nel nostro caso ci siamo sentiti nel lockdown&quot;. Bene. Per&ograve;, appena dopo, il numero 60 si &egrave; contraddetto: &quot;Alla fine, non &egrave; stata una decisione difficile da prendere - ha detto - sebbene non potessi guardare le azioni delle moto ed i risultati dei piloti&quot;.  A seguito di un primo contatto tra le parti, avvenuto nell&#39;autunno scorso all&#39;Estoril, la prova della nuova quattro cilindri bavarese si &egrave; tenuta in Francia. Sul circuito di Miramas, VDM ha provato la sua cavalcatura alata: &quot;Proprio le ali costituiscono il cambiamento maggiore - ha precisato - perch&eacute;, sino ad oggi ho guidato BMW con e senza carenatura alata. Ci si deve abituare ad usarle, modificando la posizione in sella. Occorre instaurare feeling, che pu&ograve; essere molto positivo&quot;.  Team Motorrad BMW SBK: con Van Der Mark, tanto lavoro da fare     L&#39;olandese se ne &egrave; accorto. C&#39;&egrave; parecchio da fare, prima che il Mondiale SBK inizi. Per esempio, ci saranno alcuni dettagli da rivedere: &quot;La posizione dei semimanubri - spiega - e pure il piano di seduta, cio&egrave;, la sella. La pista di Miramas offre feeling poco attendibili, perci&ograve; dovremo provare ancora&quot;.  Tra R1 e M1000 RR, l&#39;adattamento sar&agrave; fondamentale. L&#39;ex iridato Supersport ne &egrave; consapevole: &quot;Io so essere aggressivo - prima caratteristica - e anche molto dolce - seconda caratteristica - sicch&eacute; servir&agrave; costanza di rendimento. La moto dovr&agrave; avere buone doti di frenata, a me piace staccare tardi. La Yamaha lo faceva bene, mentre la BMW pu&ograve; migliorare. Per&ograve; la moto tedesca gira pi&ugrave; stretta di quella giapponese. Entrambi hanno parti migliori e peggiori, noi dovremo metterle assieme&quot;.  Livio Suppo crede in Marc Marquez: &quot;Se sta bene, pu&ograve; vincere il titolo&quot;  &nbsp;  &nbsp;  &nbsp; 

Michael &egrave; passato da R1 M a M1000 RR: &quot;La versione alata richiede un adattamento dello stile di guida. A me piace frenare forte, la moto tedesca deve migliorare in questa fase&quot;

SBK, Van Der Mark: &ldquo;Sulla BMW, mi servono alcune caratteristiche Yamaha&rdquo;

L&#39;elenco degli iscritti al Campionato Italiano Velocit&agrave; cresce. Nella classe Superbike avremo in griglia anche la nuovissima BMW M1000 RR, arma totale della Casa bavarese, che nel Mondiale punta alla posta massima. I colori tedeschi saranno rappresentati con onore pure nei nostri confini, da pi&ugrave; di una formazione di livello.  Il Tutapista Corse, per esempio. La formazione condotta da Fabrizio Biasion porter&agrave; due moto, per due eventi paralleli: la Superbike, appunto, ed il National Trophy 1000. I due piloti saranno contraddistinti dalle tabelle portanumero 9 e 511, per due sessi opposti.  Lui &egrave; Andrea Mantovani, confermato dal team e dal prossimo impegno nella MotoE iridata. Lei si chiama Sandra Stammova e guider&agrave; una S1000 RR, sempre quattro cilindri, per una sfida dalle premesse interessanti. A seguire entrambe le punte, Vince 64, una societ&agrave; manageriale che si occupa, tra le altre cose, di gestire Mantovani e la Stammova.    Nuovo anno, stimoli rinnovati   Fabrizio Biasion &egrave; un volto tra i pi&ugrave; esperti del paddock. Oltre alle gare, al manager veneto piace il ramo della formazione, si tecnica che agonistica: &quot;Abbiamo pianificato un programma ancora pi&ugrave; professionale - le sue parole - che perdurer&agrave; per tutta la stagione. Il lavoro sar&agrave; dedicato alla pista ed all&#39;immagine, perch&eacute; oltre a prendere parti ai campionati, sono stati presi accordi per migliorare l&#39;Academy Racing Schooi, che &egrave; un club di Tutapista Corse, operante nel servizio ed assistenza ai clienti&nbsp; amatori&quot;.  Mantovani cerca riscatto dopo un 2020 tribolato, la Stammova si fa largo tra gli uomini: &quot;Infatti, sono felice di continuare con Andrea - Biasion spiega quali saranno gli obiettivi - insieme vogliamo completare quanto &egrave; stato lasciato in sospeso dall&#39;ultima gara stagionale. Sandra mi regala nuovi stimoli, perch&eacute; mi ricorda quando partecipavamo al Campionato Italiano Femminile. Mi sento soddisfatto e fiducioso, questo progetto promette bene&quot;.  Motomondiale: i numeri 1 della Top Class  &nbsp; 

Entrambi motorizzati BMW, lui correr&agrave; nella classe Superbike con la M1000 RR, lei sfider&agrave; gli uomini del National Trophy, portando in gara la S1000 RR

CIV, Andrea Mantovani e Sandra Stammova: doppia punta Tutapista Corse

L&#39;inizio di stagione 2020 era stato buono per Maximilian Scheib. Nella per lui sconosciuta Phillip Island, il pilota sudamericano &egrave; stato in grado di centrare la zona punti in tutte e tre le corse programmate, arrivando addirittura settimo domenica pomeriggio, portando la Kawasaki Ninja del team Orelac ad un risultato (forse) inatteso, trattandosi di una squadra indipendente.&nbsp;  Dopo il lockdown, il ritorno in Europa &egrave; stato meno semplice del previsto. Nel caldo infernale di Jerez, solo un quindicesimo posto, mentre a Portimao il numero 77 non ha mosso la sua classifica. Ci si aspettavano ottime cose dalla doppia trasferta di Arag&ograve;n, ma proprio al Motorland abbiamo visto in azione per l&#39;ultima volta il pilota cileno.    Una caduta ed un infortunio rimediato hanno tarpato le ali a Maxi, costretto al forfait nei restanti appuntamenti del campionato. A Barcellona, Magny - Cours ed Estorli si sono avvicendati diversi sostituti sulla ZX-10RR della squadra spagnola.&nbsp;  Chi l&#39;ha visto?   Ci chiedevamo, appunto, chi fine avesse fatto Scheib. Ecco la risposta, arrivata dai suoi profili social: la partecipazione al campionato nazionale Superbike, con una BMW S1000 RR del team MS7 Racing, squadra che metter&agrave; a disposizione del cileno una quattro cilindri tedesca.  Maxi, dotato di una guida spettacolare e spericolata, ha 25 anni, &egrave; quindi giovane. Sarebbe bello rivederlo nel mondiale ma, almeno per il momento, tutte le selle sono occupate. Anche l&#39;argentino Tati Mercado &egrave; fuori dalla entry list SBK 2021, ma lui potrebbe fare qualche wild card durante la stagione.&nbsp;  Otto ore di intervento chirurgico per Marc Marquez, il terzo dopo l&#39;infortunio di Jerez 

Dopo una stagione mondiale chiusa anzitempo con il team Orelac Kawasaki, il numero 77 affronta la ripartenza con una BMW nel campionato cileno&nbsp;

Maxi Scheib torna in patria: al via nella Superbike nazionale

Quest&#39;anno, purtroppo, non lo abbiamo visto in azione ma, possiamo assicurarvelo, parliamo di un pilota ancora molto in forma. Ayrton Badovini, 34 anni biellese e residente in Emilia Romagna - &egrave; stato assente dalle griglie di partenze 2020, per&ograve; si &egrave; mantenuto benissimo, grazie al suo metodo di allenamento super efficace ed al lavoro di personal trainer nella palestra che dirige.  L&#39;anno prossimo il numero 86 far&agrave; nuovamente rombare il motore, e sar&agrave; il quattro cilindri della nuova M1000 RR, bomba tedesca lanciata da BMW nel mondiale, messa in pista da ben tre team: SMR Racing di Tom Sykes e Michael Van Der Mark,, Bonovo Action per Jonas Folger e RC Squadra Corse, che schierer&agrave; Eugene Laverty.  Proprio RC Corse vuole impegnarsi anche nel Campionato Italiano Velocit&agrave;, affidando ad Ayrton una moto tedesca in configurazione tricolore che, tra le altre cose, sar&agrave; dotata di elettronica MoTec, novit&agrave; assoluta, voluta da Federmoto per contenere i costi e livellare le prestazioni tra i vari modelli iscritti.    Curriculum sportivo di livello internazionale   Il CIV accoglier&agrave; un pilota capace di vincere sin dai primi chilometri macinati in sella. A 10 anni, il piccolo Badovini divenne campione nazionale Minimoto, mostrando subito di avere la stoffa per diventare professionista. Cos&igrave; &egrave; stato perch&eacute;, in poco tempo, Ayrton &egrave; riuscito a cogliere affermazioni europee e mondiali.  Il titolo Superstock 1000 fu da lui conquistato proprio per mezzo di una BMW, in quel caso una S1000 RR del team Motorrad Italia. Il 2010 nelle vesti di dominatore lo lanci&ograve; - ancora, dato che gi&agrave; l&#39;aveva guidata - in SBK, categoria che lo ha visto totalizzare due podi, uno su moto bavarese, l&#39;altro su Ducati.  Anche nella categoria di mezzo, risultati di livello, con vittoria a Sepang nel 2016 e due podi, l&#39;ultimo a Magny - Cours con la Kawsaki ZX-6R. I circuiti di Misano, Imola, Mugello e Vallelunga rivedranno tra i cordoli lo stile rotondo e lineare dei piloti pi&ugrave; veloci a centro curva mai visti.  CIV, SS600: Eugenio Generali nuova punta Gomma Racing 

Nel 2021 il pilota biellese prender&agrave; il via nella serie nazionale, affrontando la stagione con la nuova M1000 RR messa in pista da RC Corse

CIV: Ayrton Badovini e BMW a caccia del tricolore Superbike

Era in predicato da tempo, adesso &egrave; praticamente fatta: Jonas Folger e BMW si uniscono, per un 2021 tutto tedesco e mondiale. Il pilota bavarese salir&agrave; su una moto... bavarese, perch&eacute; la nuova M1000 RR proviene proprio dalla sua citt&agrave; natale.  In realt&agrave;, l&#39;ex MotoGP - podio al Sachsering con la M1 nel 2017 e poi ruolo di collaudatore per i tre diapason - avrebbe voluto correre il prossimo anno proprio con Yamaha, marchio con cui ha vinto l&#39;IDM locale e, dulcis in fundo, debuttato nel paddock delle derivate.  Per&ograve;, le formazioni blu sono tutte a posto e Ten Kate vacilla. Perci&ograve;, il ventisettenne di Muhldorf am Inn ha parlato con il suo sponsor e insieme hanno deciso: BMW sia! Saranno contento i tifosi tedeschi, per un mix tutto loro: anche la squadra sar&agrave; tedesca, creata ex novo dallo sponsor... Bonovo Action!  Tati Mercado in corsa per la quarta sella, pronto pure Eugenio Laverty   Uno finanziatore italiano potrebbe allestire un terzo team BMW, per una quarta moto assistita direttamente dalla Casa. Ecco i nomi di Mercado e Laverty, oggi senza occupazione. Leandro ha corso nel campionato spagnolo Superbike con una S1000 RR, Eugene ha appena concluso la stagione con SMR Racing, difendendo i colori bavaresi. Il ballottaggio &egrave; tra loro due.  SBK: Rea derubato fa appello per ritrovare la refurtiva 

Jonas ed il secondo team messo in pista dalla Casa bavarese rappresenteranno un trio teutonico mai visto nelle derivate di serie. Per la quarta M1000 RR sono in lizza Leandro Mercado ed Eugene Laverty &nbsp;

SBK, Folger - BMW: un 2021 tutto tedesco

Come abbiamo sostenuto, il 2020 di BMW in SBK non &egrave; stato poi cos&igrave; esaltante. I bravi ed esperti Tom Sykes ed Eugene Laverty non sono riusciti a risolvere i tanti problemi accusati dalla S1000 RR, promessa a loro come bomba, rivelatasi poco competitiva ed assai complicata.  &quot;Kein problem&quot; hanno dichiarato in Germania. Nessun problema: lanciamo sul mercato un nuovo modello e via, cos&igrave; evitiamo di scervellarci per far andare forte il &quot;vecchio&quot;. Discorsi sportivi a parte, la M1000 RR si presenta ancor meglio della sua sorella maggiore, perlomeno dal punto di vista estetico.    Perch&eacute; sembra, appunto, pi&ugrave; evoluta. La versione da pista l&#39;abbiamo gi&agrave; beccata nei test di Estoril, con Van Der Mark in azione. C&#39;era pure Sykes, ma ha girato con moto utilizzata durante la stagione. BMW vuole un 2021 fatto alla grande e sta allestendo un secondo team per il Mondiale.&nbsp;  Il Coccodrillo ha gradito la nuova M1000 RR   Troy Corser ha vinto due titoli in SBK, lo sappiamo, con Ducati e Suzuki. Poi, nel corso della sua carriera, oltre ad aver guidato Petronas, Aprilia e Yamaha, l&#39;asso di Wollongon ha affrontato stagioni per BMW, di cui &egrave; tuttora testimonial ufficiale.&nbsp;  Non solo. Il Coccodrillo australiano funge da istruttore nei tanti corsi in pista tenuti dal marchio bavarese ed ha lui stesso una scuola di pilotaggio. Durante una presentazione tenutati ad Hockenheim. Troy ha cos&igrave; descritto la nuova M1000 RR: &quot;Sembra proprio una specie di arma da guerra&quot;, alludendo ad un razzo balistico. Vedremo se anche in gara i piloti diranno la stessa cosa.  I campioni senza vittorie: Herreros, Alzamora e Pitt. Joan Mir far&agrave; lo stesso?&nbsp; 

L&#39;australiano ha girato ad Hockenheim con la nuova quattro cilindri bavarse, modello di serie dal quale poi verr&agrave; sviluppata la versone SBK, affidata a Sykes e Van Der Mark

Troy Corser sulla nuova BMW M 1000RR: &ldquo;Sembra un&#39;arma&rdquo;

La stagione di Leandro Mercado non si &egrave; conclusa all&#39;Estoril. In Portogallo, Tati ha disputato le tre manche SBK mondiali con la Ducati Panigale V4 R del team Motocorsa, portandola a punti in tutte e tre le manche disputate. Nonostante infortuni ed assenze, l&#39;argentino ha concluso al sedicesimo posto con la formazione di Lorenzo Mauri.  Per il numero 36 un&#39;altra occasione ufficiale. La chiamata &egrave; arrivata dal CEV spagnolo - classe Superbike, ovviamente - che lo schierer&agrave; nel round di Jerez a fine settimana. Il pilota di Cordoba avr&agrave; a disposizione una BMW S1000 RR allestita dalla struttura Easy Race, che conosce l&#39;ambiente come le proprie tasche.  Mercado, quindi, non andr&agrave; allo sbaraglio. Tutt&#39;altro. Per lui, per&ograve;, ci sar&agrave; da prendere confidenza con la quattro cilindri bavarese, moto che potrebbe guidare anche l&#39;anno venturo. Il secondo team BMW &egrave; in fase di definizione e Leandro &egrave; candidato alla nuova M1000 RR, gi&agrave; destinata a Tom Sykes e Michael Van Der Mark.  Toni Elias: Cameron Beaubier non ha nulla da invidiare a Valentino Rossi 

Leandro ha affrontato il 2020 con la Ducati Panigale V4 R del team Motocorsa e si appresta a guidare la S1000 RR in Spagna. Il suo futuro potrebbe essere proprio col secondo team bavarese nel mondiale&nbsp;

SBK, Mercado chiude l&#39;anno nel CEV con una BMW: assaggio 2021?

Non giriamoci troppo attorno: quest&rsquo;anno le BMW hanno fatto male in SBK. Perch&eacute; asserire ci&ograve;? Per i risultati conseguiti in pista? S&igrave;, che vanno parametrati ai fattori primari - la fase prestagionale - al budget messo in pista dalla Casa bavarese, in combutta con il numero di ingegneri presenti del box SMR Racing.  Struttura super ufficiale, significa che, perlomeno, punta spesso e volentieri al podio. Invece, tra Sykes e Lavery nulla di tutto questo. Il solo bagliore espresso dalla formazione bianca con strisce blu e rosse si intravisto nel grigiore di Magny - Cours, dove le S1000 RR hanno conquistato Superpole e seconda casella dello schieramento. Si prevedeva un grande weekend, &egrave; arrivato invece uno strike che ha abbattuto l&rsquo;irlandese e l&rsquo;inglese, imprecanti e a ruzzoloni nelle vie di fuga.    Moto nuova, grandi speranze e promesse, ma... &quot;zero tituli&quot;   La S1000 RR di serie &egrave;, in effetti, una gran moto stradale. Nata per scontrarsi a pieno petto con la concorrenza sportiva, la quattro cilindri tedesca monta un pacchetto elettronico da vera racer, sfonda il muro dei 200 cavalli, &egrave; pi&ugrave; compatta e leggera del modello precedente, l&rsquo;HP4. Il sistema ShiftCam ed altre soluzioni tecniche all&rsquo;avanguardia conferiscono una grande guidabilit&agrave; ed una buona sfruttabilit&agrave; per (quasi) tutti i tipi di polso e la moto ha ricevuto recensioni pi&ugrave; che soddisfacenti.  Per&ograve; qui arriva il ma - oppure, ma qui arriva il per&ograve; - gi&agrave; da Phillip Island. Con un dispiegamento simile ad una corazzata panzer, il team SMR ha presentato il progetto in pompa magna, poi si &egrave; andati in pista... Pole position di Sykes, la BMW funziona bene. Ah gi&agrave;, Tom &egrave; Mister Superpole. Mass&igrave;, durer&agrave; veloce per tutta la corsa, abbiamo pensato. Invece no, il numero 66 ha fatto il gambero, perdendo posizioni e Laverty solo tredicesimo al traguardo.    Il trend - miglior tempo australiano non ripetuto nelle restanti piste - di lentezza, problemi tecnici, esperimenti tra un turno e l&rsquo;altro e delusioni &egrave; perdurato sino a Magny - Cours, quando il numero 60 sigla il miglior crono, seguito proprio dal compagno di squadra.   Una sola curva e crash, tutti gi&ugrave; per terra. Quel doppio incidente ha sancito la fine delle speranze BMW 2020, peccato, perch&eacute; i tecnici avevano portato dapprima impianto di scarico nuovo, elettronica rivista, e parti aerodinamiche. Malgrado questo, in accelerazione i piloti dovevano gestire un dragster impazzito. Oppure, intervenendo sui controlli, troppi tagli inficiavano le prestazioni. Disastro: &ldquo;Abbiamo un problema strutturale - le parole di Tom in un round estivo- che non posso condividere qui in sala stampa. Spero che la situazione cambi&rdquo;. Ecco tutto.  Moto cos&igrave; cos&igrave; o demeriti dei piloti?   Partiamo dal presupposto che, se accusiamo la moto, questa non si pu&ograve; difendere. Nel senso che la moto non parla, sound del motore a parte. Sicch&eacute;, ogni critica lanciatale non pu&ograve; essere controbattuta. A meno che non parlino i tecnici. Nel caso dei piloti, invece, sappiamo che potrebbero - giustamente - alzare il telefono e dire: &ldquo;Ehi, perch&eacute; mi ha dato 5 in pagella anzich&eacute; 8?&rdquo;. Ebbene, ci lanciamo: l&rsquo;unione ha fatto la (non)forza, e adesso ve lo spieghiamo meglio.    Innanzitutto, Tom ed Eugene hanno corporature diverse. Il primo &egrave; muscoloso come un boscaiolo dello Yorkshire, il secondo ha il fisico da ballerino bulgaro. Per&ograve;, sono entrambi velocissimi, ma non &egrave; questo il punto. Il problema risale alla fase di sviluppo, dato che loro due guidano in maniera diametralmente opposta. Tom frena forte, curva meno, spigola, apre il gas a due mani, sfruttando la motricit&agrave;.  Eugene frena morbido, entra in curva veloce, volta rotondo e apre il gas dolcemente. Ciascuno pu&ograve; fare come meglio gli pare, direte voi, s&igrave;. Il problema arriva quando bisogna dare indicazioni ai tecnici: come sviluppare la S1000 RR? In un modo o nell&rsquo;altro? Chiss&agrave; se Scott Redding avr&agrave; ragione. Nel frattempo, l&rsquo;irlandese &egrave; stato appiedato a favor di Michael Van Der Mark. L&rsquo;olandese ci capir&agrave; qualcosa?  Nuova bomba in arrivo: esploder&agrave; o imploder&agrave;?   La M 1000RR &egrave; pronta allo sbarco in SBK. Stando alle parole di Troy Corser, si tratta di un ordigno bellico. Appunto: la bomba teutonica mieter&agrave; vittime - gli avversari - o detoner&agrave; in s&eacute; stessa? Nel test di luned&igrave; scorso, VDM ha sfoggiato un assaggio 2021, con una sezione aerodinamica inedita. Bella, cattiva... veloce? Presto per stabilirlo.    La risposta arriver&agrave; durante l&rsquo;off season, quando anche Sykes prover&agrave; il nuovo modello. Il team SMR vuole vincere il mondiale, ricordiamo tuttavia che, titolo BSB vinto a parte con materiale Yamaha, la struttura di Shaun Muir ha poi preso solo legnata, passando da BMW ad Aprilia, tornando a BMW. Idee poco chiare?  A dar man forte - lo sperano - una seconda squadra, foraggiata da Jonas Folger con tanto di sponsor. Il tedesco ha il giusto passaporto, un idioma a loro comprensibile e sembra che Eugene Laverty possa aggiungersi alla truppa. Il 2021 sar&agrave; l&rsquo;anno della verit&agrave;, perch&eacute; da Phillip Island al Portogallo, in Germania hanno contato &quot;zero tituli&quot;.  I campioni italiani Enduro Under 23 e Senior 

Il 2020 &egrave; stato... disastroso per il team SMR, con Sykes e Laverty nemmeno una volta a podio. L&#39;arrivo della M 1000RR e dell&#39;olandese Van Der Mark sar&agrave; decisivo o cambieranno poco le cose?&nbsp;

SBK, crisi BMW: colpa dei piloti o della moto?

Toprak Razgatlioglu - Rientrante, 6  Dopo l&rsquo;infortunio di Barcellona ritorna centrando le posizioni di centro gruppo, ma sempre lontano dal rendimento di inizio stagione e del 2019. Un finale deludente per l&rsquo;ex-rivelazione turca.  SBK, dopo fuoco e fiamme, Razgatliglu deve ritrovare la scintilla decisiva  Scott Redding - Talentuoso, 9  Vero cavallo di razza il rookie britannico, sebbene non abbia mai visto Magny-Cours e le Pirelli da bagnato. Redding come sempre cresce nel weekend fino a una bellissima vittoria di prepotenza in Gara 2 che rimanda la festa di Rea.    Loris Baz - Stupefacente, 9  La gara e la pista di casa fanno volare il francese che finisce addirittura due volte secondo. Con una R1 settata perfettamente da Ten Kate, sul bagnato Baz guida come un corsaro prendendo rischi terribili e facendo sorpassi da brivido.  Michael Ruben Rinaldi - Grande, 9  Continua a stupire la stagione magica di Rinaldi, che sebbene corra con una Ducati privata non ha paura di nulla e nessuno, lottando sempre alla pari con le moto ufficiali. Grande!  SBK Magny-Cours, Rinaldi: &ldquo;Sono deluso. Oggi mi sentivo da podio&rdquo;  Jonathan Rea - Perfetto, 10&nbsp;  Vince due manche ma la grandezza di JR &egrave; in Gara 2, quando una gomma non perfetta lo retrocede al 4&deg; posto. Lotta contro Davies come se fosse la prima gara della stagione e non la manche decisiva per il sesto titolo.  SBK Magny-Cours, Rea: &ldquo;Avrei voluto vincere il titolo qui&rdquo;    Michael van der Mark - Benino, 6  Sul bagnato il pilota olandese subisce sempre la Yamaha privata dello scatenato Baz, tranne che nella Superpole Race, dove conquista il podio. Addirittura in Superpole finisce dietro all&rsquo;arrembante rookie Garrett Gerloff.  Eugene Laverty - Veloce, 7  Risorge con il bagnato anche Laverty. Il voto &egrave; per la Superpole conquistata con un giro magico che viene vanificato dalla caduta (incolpevole) alla prima curva. Ma almeno lo rivediamo guidare come sa.  SBK, Laverty ammaccato ma fiducioso: &ldquo;Potrei rimanere in BMW&rdquo;  Tom Sykes - Sfortunato, 6  Il bagnato appiattisce i difetti della S1000 RR che conquista le prime due posizioni della griglia di Gara 1. Purtroppo alla prima curva Gerloff spedisce tutte e due le moto bavaresi nella via di fuga. Sykes non ritrova pi&ugrave; il passo e la grinta.    Leon Haslam - Migliorabile, 6  Con Bautista sparito, Haslam sfrutta il bagnato, suo terreno abituale, per mostrare un discreto passo, ma l&rsquo;inglese rovina tutto con una brutta caduta in Gara 1. La Honda ha ancora bisogno di test per affinare il grande potenziale della moto.  Alvaro Bautista - Desaparecido, 4  Di male in peggio. Dopo Barcellona ci si aspettava un pronto riscatto dallo spagnolo (a destra), ormai ombra del fenomenale pilota del 2019. Invece con il bagnato sparisce letteralmente, navigando sempre nelle ultimissime posizioni.  SBK Magny-Cours, Bautista: &ldquo;Era come guidare sul ghiaccio&rdquo;  Chaz Davies - Efficace, 7  Continua la serie positiva di un rinato Davies che troviamo sempre in lotta nel gruppo di testa, anche se notoriamente la pioggia non &egrave; il suo terreno preferito. Autore di tre gare molto belle combattendo con il coltello tra i denti.    Xavi For&eacute;s - Opaco, 5  Bene in Gara 1. Ma poi svanisce nelle altre manche, dove conclude anche con una scivolata. Non sboccia l&rsquo;amore tra lo spagnolo e la Verdona che lui non riesce a guidare come saprebbe.  Sylvain Barrier - Finalmente, 6  Nella gara bagnata di casa ricompare il vecchio Barrier che abbiamo visto (a sprazzi) guidare bene la sua privata Panigale, con scioltezza e ritmo.  Alex Lowes - Rinato, 8  Il bagnato fa rinascere Lowes che sembra quello della prima gara australiana. Velocissimo, sicuro e finalmente a suo agio con la Verdona potrebbe vincere anche la Superpole Race ma non se la sente di attaccare il capitano in lotta per il Mondiale.    Garrett Gerloff - Spavaldo 5  L&rsquo;americano a Barcellona ha capito di poter stare nel gruppo di testa ma sul bagnato francese pecca di arroganza spedendo a terra le due BMW in Gara 1 dove poi cade in malomodo. Errori e foga lo relegano poi sempre all&rsquo;8&deg; posto vanificando la sua velocit&agrave;.  SBK, Gerloff si difende: &ldquo;Ero all&#39;interno. Non ho fatto nulla di sbagliato&rdquo;  Federico Caricasulo - Apprendista, 6  Il &ldquo;Carica&rdquo; prosegue molto bene il suo apprendistato nella Superbike, purtroppo gli &egrave; capitato in squadra un missile a stelle e strisce (Gerloff) per cui ogni suo risultato viene paragonato a quelli dell&rsquo;americano.  Samuele Cavalieri - Problematico, 5  Aveva impressionato sul bagnato di Barcellona, non riesce per&ograve; a ripetersi in Francia. Alla prima a Magny-Cours, la pioggia non facilita le cose al pilota italiano, che affronta una bella ma difficile avventura.    Takumi Takahashi - Turista per caso, 3  Il giapponese non riesce mai a invertire il triste record di ultimissimo in tutte le gare. Un vero turista per caso nel mondiale SBK.  Valentin Debise - Deludente, 5  Dopo la sfortuna di Barcellona ci si aspettava qualcosa di meglio per il francese nella gara di casa. Una sola volta in zona punti &egrave; un po&rsquo; pochino.  Xavier Pinsach - Esordiente, 6  Per un giovane pilota che si affaccia al mondiale SBK conquistare un punticino alla prima gara &egrave; gi&agrave; un discreto risultato.  Leandro Mercado - Bentornato, 6  Appena rientrato dopo un&rsquo;operazione per sistemare la frattura al polso, sul bagnato &egrave; stato molto veloce e convincente.  SSP600 Magny Cours: le PAGELLE 

Diamo i voti ai piloti delle derivate di serie, dopo il Round francese del Mondiale SBK, in cui Scott Redding &egrave; riuscito a ritardare la festa a Jonathan Rea

SBK Magny-Cours: le PAGELLE di Giovanni di Pillo

Quando un opaco sole stava per asciugare la pista di Magny - Cours, il paddock SBK si era illuso: finalmente possiamo correre una gara asciutta. Invece... niente da fare, la pioggia francese ha caratterizzato anche la Tissort Superpole Race, corsa sprint di 10 passaggi, tirati dal primo all&#39;ultimo.  Sebbene Rea potesse amministrare il cospicuo vantaggio di punti accumulato nei confronti di Redding, Johnny ha attaccato, comunque e sempre. Il nordilrlandese se ne &egrave; infischiato di eventuali rischi o pericoli, &egrave; scattato meglio di tutti, ha guidato il gruppo ed ha salutato tutti dal parco chiuso, da vincitore. Il titolo &egrave; per lui cosa fatta.    Novantanove per cento, che record per il Cannibale   Centrando l&#39;ennesimo successo, il pilota di Ballymena tocca quota 99 affermazioni in SBK, un record assoluto, messo in piedi nel tempo anche grazie all&#39;introduzione della Superpole Race. L&#39;autorit&agrave; con cui Rea ha comandato il gruppo &egrave; stata disarmante e, a questo punto, da lui ci si aspettano &quot;solo&quot; due cose: vittoria numero 100 e sesto titolo di fila.  Lowes e Van Der Mark - non avendo granch&eacute; da perdere, poich&eacute; fuori dai ragionamenti di altissima classifica - avrebbero voluto arrestare la furia Kawasaki. Solo Alex ha mantenuto un certo passo, giungendo secondo. Michael se l&#39;&egrave; vista nel finale con Redding, avendo la meglio su Scott, al termine di una battaglia infuocata.  Podio quindi cos&igrave;: Rea, Lowes, Van Der Mark; cio&egrave;, ZX-10RR per due e Yamaha. La Ducati del numero 45 &egrave; la miglior rossa, con Davies e Rinaldi nei primi dieci, insieme a Baz, Gerloff, Razgatlioglu e Mercado.  Gambero BMW: Sykes e Laverty in difficolt&agrave;   Incidente e delusione di ieri archiviate, Tom ed Eugene partivano anche stamattina dalle posizioni pi&ugrave; favorite dello schieramento. Per la precisione, Laverty in pole, Sykes poco dietro. Ci si aspettava da loro una gara al vertice, non &egrave; andata come immaginavamo. Per l&#39;Irish un punto, per l&#39;inglese niente.  Progressivamente, le S1000 RR hanno perso tempo e spazio, finendo nelle retrovie. Male, perch&eacute; per SMR questa era una ottima occasione di riscatto. Non bene nemmeno le Honda, con Haslam e Bautista a punti, ma molto arretrati. Per due team ufficiali, cos&igrave; non v&agrave;. Considerando anche ieri, HRC non pu&ograve; essere soddisfatta.  La classifica   L&#39;olandese Buis vince a Magny - Cours e si lancia verso il titolo della 300 

A Magny - Cours il Cannibale &quot;mangia&quot; tutti anche nella Tissot Superpole Race, chiudendo (quasi) il discorso mondiale. Redding &egrave; quarto, sul podio Lowes e Van Der Mark

SBK Magny-Cours: Rea fa 99 in Superpole Race ed &egrave; a mezzo passo dal 6&deg; titolo

Due round, tre partenze da effettuare e 120 punti da assegnare. Il mondiale SBK si appresta alla fase finale, con Magny-Cours ed Estoril teatri delle sfide tra i piloti con motociclette derivate dalla produzione di serie, tutte gommate Pirelli. In una stagione inficiata dai problemi di attualit&agrave;, lo spettacolo non &egrave; venuto meno, anzi.    Infatti, in Francia show sar&agrave;, sedetevi sul divano e guardate la TV. L&#39;arzigogolato e tecnico tracciato di Nevers &egrave; ormai sede storica, nella quale si sono assegnati spessi i titoli iridati. Ne sa qualcosa Johnny Rea, che al tornantino Adelaide ha festeggiato pi&ugrave; di una volta, sfoggiando magliette celebrative realizzate ad hoc.&nbsp;  Accadr&agrave; anche sabato o domenica? Dipender&agrave; - ovviamente - dai risultati provenienti dalla pista. Al nordirlandese Kawasaki occorre accumulare 11 punti in pi&ugrave; di quanto raccoglier&agrave; Scott Redding. Indipendentemente dagli ordini di arrivo. Se accadesse ci&ograve;, per il numero 1 sar&agrave; la sesta affermazione mondiale di fila, un record.  Magny-Cours: Rea, obiettivo sei per cento (oppure, cento per sei)   Vincendo al Catalunya Circuit per la novantasettesima volta, il Cannibale ha messo in chiaro le cose: anche questa SBK 2020 &egrave; cosa sua. O quasi, perlomeno. Al trentatreenne di Ballymena resta ancora un passo da compiere, forse due. Forse, perch&eacute; gi&agrave; a Magny - Cours la missione potrebbe essere completata.  Sebbene egli non ragioni quasi mai da calcolatore, i conteggi in Francia risulteranno fondamentali. Con 11 punti in pi&ugrave; rispetto a Redding, JR diventerebbe per la sesta volta campione. Altrimenti, come ha precisato lui: &quot;Mi andrebbe bene vincere pure all&#39;Estoril&quot;. A lui la scelta, perci&ograve;. Nel frattempo, quota 100 &egrave; vicina. Riuscir&agrave; a coglierla entro fine anno?  Redding, tutto o niente nei pressi di Nevers   Gli attacchi britannici alle coste francesi restano nella storia, e raccontano di come gli uomini dell&#39;Imperso si fossero poi addentrati nelle campagne. Far&agrave; lo stesso Scott Redding? Per l&#39;inglese non c&#39;&egrave; nulla ormai da perdere, sicch&eacute;, il numero 45 dovr&agrave; (e vorr&agrave;) attaccare a pi&ugrave; non posso.  Magari vincendo le tre corse in palinsesto, magari sperando che Rea incontri qualche noia. Il discorso titolo non sarebbe chiuso ma, rimandato al Portogallo. All&#39;Estoril - tappa nuova per la SBK moderna - potrebbe accadere ogni cosa, per&ograve; prima bisogna fare i conti con Magny-Cours: il nordirlandese lass&ugrave; ha calcato sei volte il gradino pi&ugrave; alto del podio.  In Francia sar&agrave; sfida &quot;ufficiale Ducati 2021&quot; tra Davies e Rinaldi   A sensazione, le cose potrebbero rimanere cos&igrave; come sono, almeno per un altro anno; ovvero, Chaz rimane nel team Aruba factory, Michael Ruber resta con Go Eleven. In quel caso, Ducati offrir&agrave; un supporto tecnico - probabilmente pure a livello di risorse umane - a Go Eleven, che non disdegna affatto l&#39;idea.    A proposito di battaglie consumate nelle campagne francesi, chi meglio di un gallese potrebbe interpretare al meglio il ruolo di combattente? Vedrete: a Magny-Cours il numero 7 vincer&agrave; ancora, almeno una manche. Davies ha trovato bandolo della matassa e sicurezza, quindi, potrebbe essere il pendolo di una bilancia mondiale. Ducati lo sa ed il contratto propostogli andrebbe ritoccato, a favor del pilota.  Yamaha &egrave; sempre pi&ugrave; blu ed in forma   Come abbiamo visto a Barcellona, Yamaha &egrave; la compagine in questo momento pi&ugrave; equilibrata ed agguerrita. In Francia torner&agrave; in sella Toprak Razgatlioglu, punta del team Crescent ufficiale, che vanta pure Michael Van Der Mark, vittorioso al Montmel&ograve;.  Contando anche su un Garrett Gerloff per la prima volta a podio, considerando i miglioramenti di Federico Caricasulo e sapendo che Magny - Cours sia la pista di casa per Loris Baz, possiamo pronosticare tutte le R1 M protagoniste di un weekend che, a quanto dicono le previsioni meteo, sar&agrave; bagnato dalla pioggia.  Ultime chance di vittoria per Honda e BMW   Sei corse, tutte in rincorsa: per HRC e SMR Racing la possibilit&agrave; di giungere (almeno) una volta dinanzi a tutti. Impresa non semplice, consultando i numeri da Phillip Island ad oggi. Per&ograve;, una pista particolare ed il meteo imprevedibile potrebbero consentire a Bautista, Haslam, Sykes e Laverty una chance in pi&ugrave;.  Soprattutto Leon, Tom ed Eugene, amano le condizioni scivolose, critiche. Eventuale freddo e pioggia sarebbero da loro accettati di buon grado, perch&eacute; sulle non ancora perfettamente a punto CBR RR-R e S1000 RR occorre mestiere nella guida e furbizia nelle occasioni giuste. La Francia, attende la loro riscossa. E non solo la loro.  In Francia sar&agrave; Tati Mercado a guidare la Panigale V4 R del team Motocorsa  &nbsp;  &nbsp; 

Per il numero 1 Kawasaki il round francese offrir&agrave; il primo match point iridato. Se Johnny totalizzer&agrave; 11 punti in pi&ugrave; di Scott, suo il sesto titolo. Per l&#39;inglese Ducati sar&agrave; fondamentale battere il nordirlandese in tutte e tre le manche

SBK Magny-Cours: Redding al disperato assalto di Rea

La SBK &egrave; rimasta ad Arag&ograve;n, per un doppio appuntamento del Motorland siglato &ldquo;Teruel&rdquo;. Cambia il nome, poco la sostanza: i 5344 metri di asfalto del tracciato situato nei pressi di Alcaniz ospita il quinto appuntamento stagionale, offrendo un weekend che - stando alla mattinata di oggi ed alla previsioni meteo - sar&agrave; all&rsquo;insegna del sole caldo.  Il primo turno di prove libere si &egrave; concluso con la solita certezza: Rinaldi &egrave; il pilota indipendente pi&ugrave; in forma del momento, ma non solo: Michael Ruben dimostra stamani di essere pi&ugrave; veloce di tutti, avversari ufficiali inclusi.  Con la sua Panigale V4 R Go Eleven, il romagnolo ha siglato il crono di 1&#39;49&rdquo;840, realizzato con una guida davvero spettacolare e disinvolta: le voci di mercato e la &ldquo;attesa&rdquo; di una chiamata del team Aruba non distraggono il numero 21 che, anzi, &egrave; ancora pi&ugrave; carico e determinato. In ogni modo, l&#39;operazione sar&agrave; conclusa presto, perch&eacute; qualora perdesse il proprio bomber, Go Eleven dovr&agrave; trovarne il sostituto  Johnny Rea &egrave; &ldquo;solo&rdquo; secondo, per&ograve; sappiate che, come sempre, il campione abbia lavorato prettamente in previsione gara. Il box Provec KRT ha preparato la Ninja numero 1 per le due manche lunghe, comparando diverse soluzioni di gomme Portate ad Arag&ograve;n da Pirelli.    Che in Kawasaki abbiano operato bene, lo conferma il terzo tempo di Alex Lowes, assolutamente chiamato al riscatto nel weekend. L&rsquo;inglese - Australia a parte - non &egrave; ancora riuscito a copiare le prestazioni del compagno di box garage, Rea, e deve tirar fuori una marcia in pi&ugrave;.  Quarta la BMW di Tom Sykes, che monta particolari nuovi portati da Monaco di Baviera. Appena montati sulla S1000 RR, i tecnici aglo - tedeschi si sono accorti di essere osservati e, come usano fare in HRC, hanno abbassato la saracinesca. Secondo noi un separ&egrave; sarebbe stato pi&ugrave; pratico e rapido da rimuovere, ma... opinioni.  Yamaha quinta e sesta con Razgatlioglu e Van Der Mark. Chi sar&agrave; l&rsquo;attaccante dei due portacolori Pata Crescent? Le M1 vanno bene, non abbastanza per la vittoria. Australia a parte anche in questo caso.  Le Ducati ufficiali inseguono a Teruel SBK   Ed ecco le Ducati factory, con Davies e Redding settimo ed ottavo. Il gallese deve rispondere a Ducati: &ldquo;Resti con noi o cambi?&rdquo; L&rsquo;inglese deve rispondere a Rea: il treno per il titolo passa sul binario del Cannibale, che non ha voglia di arrestare la propria marcia.  Stamattina Haslam meglio di Bautista, per una compagine HRC chiamata a bissare - perlomeno - il podio ottenuto domenica scorsa. Con parecchi dati da analizzare e sfruttare, Leon ed Alvaro hanno al proprio fianco Mister Kuwata, Boss Honda, attento ad ogni cosa. Risultati in primis.  Baz precede Laverty, per un irlandese che apre met&agrave; classifica: dopo la seconda BMW, le Ninja indipendente Puccetti - Fores - e Orelac - Scheib - che fanno meglio di Marco Melandri, &ldquo;orfano&rdquo; di Marco Barnab&ograve;, partito per il CIV di Imola. Anche il ravennate deve reagire, a seguito di prove decisamente opache nei round gi&agrave; consumati.  Gerloff, Barrier, Caricasulo, Ramos e Takahashi, per una lista in cui c&rsquo;&egrave; l&rsquo;esordiente Matteo Ferrari: per il campione MotoE, un inizio decisamente in salita.  La classifica     Valentino Rossi si diverte con la sua fidanzata  &nbsp; 

Al Motorland &egrave; Michael Ruben il pi&ugrave; veloce, dimostrando la propria competitivit&agrave; con la V4 R Go Eleven, ma... il romagnolo vuole la sella ufficiale. Seguono Rea e Lowes, Davies e Redding settimo ed ottavo

SBK Teruel, FP1: Rinaldi chiama Ducati, Aruba risponder&agrave;?

        Si chiamer&agrave; Teruel Round ma, in realt&agrave;, la SBK correr&agrave; ancora al Motorland di Aragon. Per le derivate di serie sar&agrave; il quinto round stagionale e, tra sabato e domenica, squadre e piloti si troveranno a met&agrave; cammino 2020. Cammino segnato dal passo di Jonathan Rea, padrone (non) assoluto della serie, tuttavia, sempre padrone &egrave;: il nordirlandese Kawasaki guida il gruppo con 189 punti, dieci in pi&ugrave; di Scott Redding, punta Ducati ed unico rivale veramente in grado di contrastare il Cannibale. Appena sotto, Toprak Ragzatlioglu e Yamaha. Il turco appare, per ora, una sorta di mina vagante, dotato di doti e capace di exploit, per&ograve; non costante quanto i numeri 1 e 45.  Dopo il podio di domenica scorsa, la Honda potrebbe ancora rientrare tra le moto protagoniste. Alvaro Bautista ha nelle mani la sua CBR RR-R ed il team ha acquisito consapevolezza e fiducia. Attese le mosse di mercato che riguardano Chaz Davies e Michael Ruben Rinaldi, attese anche le riscosse di BMW e Marco Melandri. Per il team rappresentante Monaco di Baviera urge fare un salto di qualit&agrave;. Per l&rsquo;esperto ravennate serve alzare la testa. Redding deve rispondere alla doppia vittoria di Rea  Eppure, Scott aveva impaurito (forse, abbiamo pi&ugrave; di un dubbio) Rea, vincendo alla grande la manche di sabato, dove, oltretutto, Chaz Davies &egrave; giunto alle spalle di Scott.   Per Johhny la testa della classifica era perduta. Giusto un attimo: meno di 24 ore dopo, la reazione del pi&ugrave; orgoglioso della griglia. Il nordirlandese ha vinto Superpole Race e Gara 2, relegando l'inglese&nbsp;al secondo posto della graduatoria corridori. Se vuole vincere il titolo, il portacolori Aruba dovr&agrave; stare sempre davanti al numero 1 Kawasaki. Sempre. Dieci punti sembrano pochi, ma potrebbero essere pure tanti. Magari troppi. Lo dir&agrave; la pista di Arag&ograve;n. Al Motorland arriver&agrave; un'altra Honda(ta) improvvisa?  Alvaro Bautista ci spera. Anche Leon Haslam ci spera. Per&ograve; &egrave; lo spagnolo, oggi, il miglior interprete della Fireblade griffata HRC. Il terzo posto colto domenica conferma che la strada non &egrave; del tutto spianata ma, perlomeno, alcuni sassi sono stati rimossi.  Su un tracciato nel quale la squadra ha svolto parecchie sessioni di test, potrebbe addirittura registrarsi qualcosa di grosso. Non parliamo di una tripletta perentoria simil Rea - Portimao, per&ograve; ancora un podio. In accelerazione la CBR RR-R le suona pure alla V4 R, con un pizzico di equlibrio ciclistico in pi&ugrave;... l'impresa &egrave; fattibile. BMW e Melandri, rialzate la testa  La S1000 RR ufficiale ed il team SMR non decollano. Tom Sykes ed Eugene Laverty faticano, sono lenti e cadono. La classifica piange, perch&eacute; le aspettative erano veramente differenti dalla realt&agrave; vissuta. Il Motorland, teoricamente, dovrebbe favorire la moto bavarese. La pratica &egrave; diversa, quantomeno sino a domenica scorsa. Da quelle parti gi&agrave; pensano al 2021, sebbene il 2020 non sia ancora a met&agrave; compimento.  Marco Melandri ed il team Barni, dopo un inizio interessante a Jerez, arrancano nei bassifondi. Entrambi detengono il potenziale per fare meglio, ma questo potenziale &egrave; tuttora insabbiato da problemi, ripensamenti, esperimenti. La polverosa Arag&ograve;n ha - a volte - venti del deserto che spazzano via tutto. Arriveranno i soffi giusti? Davies - Rinaldi, una poltrona Ducati che va... Aruba  La sensazione &egrave; che rimarr&agrave; Davies nel team Ducati ufficiale. Se la cosa non &egrave; stata ancora decisa - ufficializzata ancor meno - saranno i risultati a sancirne la concretizzazione. Chaz &egrave; andato benissimo nei giorni scorsi e potrebbe ripetersi. Anche perch&eacute; Michael Ruben - che non disdegnerebbe chiamate importanti - sta bene dove &egrave;. Per ora. Il team Go Eleven &egrave; come una famiglia e lui ha, oggi, bisogno di un clima disteso. La sua crescita &egrave; costante, dalla sua parte c&rsquo;&egrave; la giovane et&agrave;. Perch&eacute; avere fretta? &nbsp;Andrea Locatelli, mangiatutto nella 600, avr&agrave; ancora fame nel weekend di Teruel?       

Le derivate rimangono al Motorland, pista teoricamente favorevole a Ducati, ma su tre manche disputate settimana scorsa, Johnny ne ha vinte due. Se Scott vuole il titolo, deve ribaltare il trend

SBK, è ancora Aragon: Redding deve rispondere a Rea

Il terzo posto colto da Alvaro Bautista nella seconda manche disputata al Motorland - Gara due, non la Tissot Superpole Race - dimostra come la compagine HRC stia raccogliendo i frutti del proprio lavoro. Lavoro iniziato da zero, benintesi: il progetto, lo staff, i piloti hanno dovuto e stanno ancora esplorando e scoprendo il potenziale della nuova CBR RR-R, una Fireblade all&#39;apparenza semplice ed essenziale, nella realt&agrave; invece complicata e interpretabile in diversi modi.  Lo hanno detto lo spagnolo stesso ed il compagno di box Leon Haslam: &quot;Il materiale da sviluppare &egrave; parecchio, le strade percorribili sono tante. Per capire in quale direzione muoversi, bisogna girare in pista. Altre soluzioni, non esistono&quot;. Soluzioni non trovabili durante il lockdown: andavano bene le riunioni via Skype tra i vari membri coinvolti, ma provare tra i cordoli &egrave; tutt&#39;altro affare.    Affare costoso, quello HRC. Il coinvolgimento della Casa &egrave; diretto, coadiuvato da uno staff costituito da giapponesi, spagnoli, inglesi e italiani. Mettere insieme tutto facile non &egrave;, quando si compete con team rodati come Kawasaki Provec, Ducati Aruba e Yamaha Crescent.  Si &egrave; detto che il podio ottenuto dal numero 19 &egrave; arrivato &quot;solo grazie ai test effettuati pi&ugrave; volte al Motorland&quot;. Certo, &egrave; vero e pure giusto che sia cos&igrave;. Perch&eacute;? Perch&eacute; a tutte le squadre servono le sessioni di prove, fondamentali per scegliere il materiale, per poi lavorarci sopra. Del resto, Rea e la KRT fanno proprio cos&igrave;: godono di un pacchetto tecnico di eccellenza, d&#39;accordo, ma non si fermano mai. Il team campione in carica &egrave; quello che prova pi&ugrave; di tutti, sebbene conosca la propria ZX-10RR come la strada di casa.  Abbiamo detto casa, anzi, Casa: Honda vuole vincere in SBK - come vuole vincere ovunque partecipi - e non appiccica i suoi adesivi dove capita. Sapendo che si tratti questa di una stagione a dir poco &quot;particolare&quot; - inizio sfrenato ed in ritardo, lockdown, impossibilit&agrave; degli ingegneri HRC di raggiungere l&#39;Europa, concorrenza spietata e mai ferma - se guardiamo i risultati ed i tempi sul giro delle due Fireblade, noteremo quanto segue.  Dal freddo delle prove invernali SBK al caldo del podio di Arag&ograve;n   - Nei test invernali, Bautista ed Haslam si sono limitati a sgrossare il materiale, non potendo attaccare il cronometro. Mentre gli avversari potevano farlo, Alvaro e Leon dovevano scegliere quale configurazione motore utilizzare (erano almeno quattro diverse), come impostare i parametri elettronici, il modo di capire telaio, sospensioni, gomme e tutto quanto.  - Andati in gara, le moto erano ancora acerbe, perch&eacute; il maltempo ha condizionato i test stessi. Un conto &egrave; poter disporre di dati accumulati a (per esempio) Phillip Island in cinque anni, un altro &egrave; sperimentare, provare, rischiare. Detto questo, il quinto posto di Haslam in Australia ed il sesto di Bautista, non sono da buttare. Anzi.  - HRC sta facendo meglio di BMW: &quot;Ma va!? &quot; direte voi. No, calma. Va bene che Sykes e Laverty sono in difficolt&agrave;, per&ograve; le S1000 RR sono ottime moto, magari un po&#39; cervellotiche, ma valide. L&#39;inglese e l&#39;irlandese non sono esenti da errori, lo sappiamo, tuttavia ricordiamo che il team SMR Racing &egrave; al secondo anno di progetto e gode di buone attenzioni della Casa bavarese. Metterlo dietro, conferma che BMW non ha imbastito la retta via, Honda s&igrave;.  - Bautista &egrave; giunto a pochi secondi dal successo, in quel di Arag&ograve;n. Poco pi&ugrave; di tre secondi e mezzo. Inoltre, Chaz Davies e la bomba Panigale V4 R erano a soli due secondi abbondanti. Con un giro di pista in pi&ugrave;, Alvaro avrebbe attaccato il gallese, perch&eacute; lo spagnolo aveva un passo gara migliore. Lo dicono i cronologici.    - Gomma Pirelli SCX, scommessa vinta o necessit&agrave;? Forse entrambe. La copertura dedicata alla Superpole Race si &egrave; dimostrata in grado di tenere tutta la durata della manche lunga. Faceva meno caldo del solito, domenica ad Arag&ograve;n, per&ograve; il team HRC ha studiato la mossa a puntino. A fine corsa, lo pneumatico posteriore di Bautista non presentava strappi o usure anomale. Brava Honda, brava Pirelli. A meno che, la X non fosse l&#39;unica mossa plausibile per ottenere il grip desiderato: &quot;Quando ho pista libera davanti, i tempi arrivano - ha ammesso Alvaro - altrimenti, la CBR RR-R diventa un toro difficile da domare. Le linee altrui non piacciono alla nostra moto&quot;. Sar&agrave; anche vero, ma i sorpassi gli sono riusciti domenica pomeriggio.  - Morale in crescita, mica poco. Quando arrivano i risultati, arrivano anche i sorrisi e la fiducia di fare pure meglio. Sar&agrave; cos&igrave;, vedrete: non diciamo che Honda vincer&agrave; subito ad Arag&ograve;n Due (b&egrave;, perch&eacute; no?!), per&ograve;, il podio non &egrave; pi&ugrave; un miraggio, anzi. Adesso il team sa che pu&ograve; farlo. Perlomeno ad Arag&ograve;n.  Genesio Bevilacqua spiega perch&eacute; Althea e Moriwaki abbiano smesso di collaborare 

Con il podio conquistato da Alvaro Bautista ad Arag&ograve;n, il team HRC potr&agrave; sfruttare l&#39;esperienza fatta nei primi round, spinto dalla soddisfazione del buon risultato

SBK, Honda: perch&eacute; il Mondiale 2020 &egrave; iniziato domenica scorsa

Appena prima di scendere in pista per la SBK di Aragon, il team SMR Motorrad motorizzato BMW ha deciso cosa fare nel 2021. La squadra condotta da Shaun Muir ha deciso di confermare la fiducia a Tom Sykes, approdato presso Monaco di Baviera a fine 2018, attuale pilota della S1000 RR numero 66: &quot;Tom fa parte del team fin dall&#39;inizio - le parole di Marc Bongers, Direttore della sezione Motosport di BMW - e ha un ruolo molto importante all&rsquo;interno del nostro progetto. Siamo felici di proseguire il&nbsp; rapporto insieme anche nel 2021, sulla scia dei primi test svolti nel dicembre 2018. Questo ci permette di dare continuit&agrave;, un fattore importante per l&rsquo;ottimo sviluppo del progetto. Abbiamo gi&agrave; raggiunto grandi traguardi insieme e ora puntiamo a chiudere del tutto la distanza con i piloti di testa. Tom conosce molto bene la BMW S 1000 RR e avr&agrave; un ruolo fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo&rdquo;.  Ne fa le spese Eugene Laverty, al primo anno sulla quattro cilindri tedesca. L&#39;acquisto Michael Van Der Mark - che arriver&agrave; a fine stagione, da Yamaha Crescent - toglie un posto disponibile e, di conseguenza, per l&#39;irlandese non ci sar&agrave; pi&ugrave; spazio. L&#39;ex iridato 2013 avr&agrave;, quindi, una ulteriore chance, mentre Eugene &egrave; costretto a cambiare tuta e colori sociali.  A meno che, il trentaquattrenne di Toombridge non trovi spazio nella seconda struttura che BMW stessa auspica per l&#39;anno venturo. Il contatto tra Evan Bros ed azienda &egrave; gia partito, ma pare che altri attuali team stiano vagliando l&#39;idea di schierare due corridori su altrettante moto tedesche. Se il progetto andasse a buon fine, Laverty &egrave; uno dei candidati pi&ugrave; seri e credibili, per un mercato partito in pieno lockdown ed ancora in vivo fermento.  Andrea Locatelli, che farai nel 2021? 

La squadra ufficiale Motorrad, emanazione della Casa bavarese, conferma Tom e lascia andare Eugene. L&#39;inglese far&agrave; coppia con il neo acquisto Van Der Mark, l&#39;irlandese cerca una sella

448 risultati per 'S1000 RR'

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